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Pubblicata il 20/04/2008
Se la vita mi sovrasta
cerco un varco per fuggire
non mi volto mai all’indietro
e mi illudo di esser salvo
ma il mondo è un labirinto
che mi ostacola la fuga
corro, scappo per le strade
ma la luce è assai lontana
mentre il buio dirompente
mi opprime, mi sovrasta
tiro calci contro il muro
con i pugni spacco l’aria
e una forza incontrollata
dal mio interno scorre via
viene fuori con un grido
che pervade ogni Paese

…e allora urlo …

urlo rabbia verso il sole
chiedo agli angeli le ali
per volare contro il cielo
per sfogare la mia ira
verso un Dio che non mi sente
verso un Dio che non mi vuole
e che coglie ogni occasione
per farmela pagare
ma stavolta tengo duro
e ridò colpo su colpo
urlo tanto e con dolore
tiro giù tutte le stelle
forse adesso ascolterà
tutto ciò che ho da dirgli:
di un bambino disperato che per terra trova cibo
di un dolore mai curato di una vedova smarrita
di una guerra allucinante che da sempre è combattuta
del lamento di una madre che ha perduto il proprio figlio

…e allora urlo…

forse adesso guarderà
tutto ciò che ha trascurato
a che valeva creare un mondo
se a se stesso lo ha lasciato?
e se adesso mi riposo
con la testa tra le gambe
non avverto il suo respiro
che mi infonde del calore
e nemmeno la sua mano
che si posa sulla spalla
tanto meno la sua voce
che sussurra nell’orecchio
forse è inutile urlare
e chiamare un Dio del cielo
che abbandona al suo destino
ogni creatura della terra

Maluan
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Siamo noi che, spesso, anche senza volerlo, ci mettiamo su un sentiero diverso da quello del Suo incontro.
L'urlo di dolore, comunque, va prodotto, è la voce dell'anima che narra lo sconforto ed aspetta aiuto!
Un caro pensiero, mati.

il 20/04/2008 alle 23:57