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Pubblicata il 04/04/2008
UNA BARA DI SOLE

Cari e care
Il mio corpo
Ha disceso le scale dei partiti
o
scalato il cielo se volete
e distrattamente afflitto
dal buio limaccioso delle vostre stanze
ho continuato a vedervi
apparire per anni
dove ho sempre cercato d’uscire
io, diverso, cosciente
vi ho veduto volare attaccati alle vostre sigarette
accese e liberatorie
fin dalla strada
dove il sole già diventava grigio.
Ho visto i vostri occhi sconvolti sconnessi
di comune pazzia precaria
consumare ideologia
come dentifrici.
Vi fo riconosciuti, per i vostri sguardi - di superbia controllata
ascoltare con misteriosi motivi condiscendenti e lontani e rispondere da oracoli
ad uditi che non sanno e non possono ascoltarvi
No
non potevo essere più chiaro
vivo
di quanto ora vi ostinate a considerami
mentre la terra mi beve
maciullato
dal mio amore e dalla mia pazzia.

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un bell'omaggio ad una persona che ha dato molto alla cultura e al cinema italiano...riposi in pace...maciullato dall'amore e dalla sua pazzia..

anna

un bravo a te...

il 04/04/2008 alle 10:42

Un omaggio non solo sentito ma oltremodo riassuntivo di una delle più interessanti personalità del novecento...

L'unica cosa sulla quale mi permetto di dissentire e che mi sa di ulteriore discriminante giudizio e' contenuta in :

maciullato
dal mio amore e dalla mia pazzia.


La pazzia non era certo la sua...

Ho letto pochi autori di lucida e spietata capacità di sezionare il reale e relazionarlo con la parte più profonda di un io che si è sempre posto senza schermi contro l'ipocrisia e la violenza del potere, di qualunque potere.

il 04/04/2008 alle 20:55