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Pubblicata il 19/03/2008
E muore un uomo
un alito che se ne va,
un'altra grande, piccola, amara storia
che finisce, una nuvola in balìa, sospinta,
che prima era cavallo ed ora è vela
che si disfa, anime che scompaiono
da questa tremenda dimensione,
che si dileguano, si susseguono spingendosi,
urtandosi le une sulle altre in questo ammasso
confuso di dottrine e leggi umane e di materia
che si sfalda piano piano in questa graduale
accumulazione che sembra caotica e limitata
ma che invece ha una sua precisa LEGGE
che è al di sopra di ogni istinto umano perché
è regolata dalla Memoria Universale, con noi
che rimaniamo poveri, piccoli, increduli, limitati,
a bocca aperta di fronte al crescere d'un filo d'erba,
alla danza delle api, alla venuta al mondo d'una
creatura ma che poi sotto l'impulso dell'affronto
della mela ci scordiamo del nostro ruolo di
collaboratori della Divinità, della nostra pochezza
fino a diventare carnefici dei nostri fratelli e distruttori,
iconoclasti della Creazione innalzando forche e croci
per dare sfogo alla nostra immensa brutalità, alla
parte più oscura della forza negativa che sospinta
dalla seduzione del Signore delle Mosche sfida
ogni momento la perfezione delle Tavole del Sinai
ed il sacrificio dell'Agnello che toglie tutti i nostri
peccati, così continuiamo nel nostro delirio pur
sapendo che nelle piramidi, nei mausolei ci sono
soltanto ossa e polvere, strazianti pietre che non
parlano più al Cielo.
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Mi domando se anche ad altri e ben più competenti destinatari vadano indirizzati questi trattati psicosolcialreligiosi..

il 19/03/2008 alle 10:00