PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/03/2008
Domenicale
Non semplice
Becero
Piangersi addosso.
Inutile
Dannoso
Penoso!
No.
Oggi mi va di piangere
(Ma prosegue da ieri)
Per le mancate occasioni della vita:
Per una ragazza che soffre per altri.
Per i dolori diffusi.
Artrosici e mialgici
D’una età che avanza
E che ti fa evitare con cura da chi ti dice di volere solo il tuo bene.
Per una donna che mi saluta
Frettolosamente
Perché deve tuffarsi in un mare di vita che non le appartiene
Da tempo:
E lo sa.
Ma finge con se stessa.
Per il venefico modo di viver tutti sereni.
Ma zattereggia con altri e la fa sentire importante per loro,
Ma non per me.
Per una lampadina
Morente
Senza candele in fiamme
Con filo quasi spezzato
O gas esaurito.
Per questa maledetta e fottutissima vita mia
Con non se ne vuole proprio andare.
Che si è attaccata a me come zecca assetata
E mi lascia
Sempre e solo in blasfema e sciatta compagnia
Nudo
Senza mutande e dignità
Solo perché c’è una gelida
Bionda
E si lascia bere
Più volte.
E solo da me. Con gusto e goduria da prosciugamento.
La mia vita già l’hai tutta!
Raccatta solo brandelli di pelle
Garze di ricordi che si vanificano
Con naturale evaporazione di tempo bizzarro
E lasciami finalmente andare
A morire in pace
Su una poltrona aragosta,
Ma senza champagne,
Umida di piacere carnale
Di lacrime sparse
Che non sanno arrampicarsi negli occhi
Per donarmi un ultimo sorriso.
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Dal pozzo ripido e profondo della tua anima sgorgano sentimenti elevati e struggenti riflessioni, perché impellente emergono le ferite del nostro essere. Ognuno di noi, Nemo, è mistero a se stesso. Per questo l'uomo è unico: carne e spirito un composto che è meraviglia e mistero e continuamente ci interroga.
Ammirato.
Abate.

il 10/03/2008 alle 10:46

malinconici versi, cosparsi di cenere da cui nuova fenice prenderà il volo...
Un abbraccio!
Axel

il 10/03/2008 alle 12:16

A volte, caro Fratello, la parte più profoinda del nostro essere prende la consapevolezza che questa vita gli necessita per una purificazione e basta.
E la buddhica o cristica via della sofferenza, deldolore e del silenzio diventano carne.
Poi si potrà passare al Verbum caro factum est.
Sarà, per me, in un'altra esistenza.
Grazie della lettura e del commento assai gradito.
N.

il 10/03/2008 alle 12:35

Me lo auguro... ora sto solo rosolando a fuoco lento...
Un carissimo abbraccio
Er

il 10/03/2008 alle 12:36

toccanti questi versi..

banale dire che toccare il fondo
porta poi solo a poter risalire.
ma per me è un dato di fatto..
nonostante tutto, a mio avviso,
hai mostrato un aspetto di te molto vitale..

guarda in su..
rst

il 10/03/2008 alle 15:26

Grazie della lettura e del consiglio.
Un caro saluto

il 10/03/2008 alle 16:56

I momenti in cui invoco la morte mi hanno accompagnata sempre. A volte sono pi

il 10/03/2008 alle 18:23

Ma sarebbe un dolce riposare su una comoda poltrona con vicino unbicchere di champagne demi-sec e delle tartine o con osctriche sgusciate!
Alla Petronio, insomma...
Grazie e un bacio anche a te

il 10/03/2008 alle 18:26

Allora si, che sarebbe una gran fig..a
Smackissimo
Liz

il 10/03/2008 alle 18:46

Vedi che le cose le penso sempre al meglio!
L'unica scelta sarebbe la solitudine.

il 10/03/2008 alle 19:01

Nei tuoi versi si coglie appieno la rappresentazione delle tue tensioni esistenziali, tra emozioni e memorie pregne di autenticit

il 10/03/2008 alle 23:25

NO NO E POI NO! cosa facciamo Nemo senza l'occasione di avere un'ultima speranza (e se te lo dice uno che ti sta scivendo dall'ospedale) No!
quella donna quel sogno quella tua speranza esiste, ma devi cercarla, non devi smettere, lei esiste ed

il 11/03/2008 alle 03:05

Grazie del bellissimo commento che leggo solo ora.
Taglierei le radici, se potessi.
Vedi, caro Tulipano. Tu che sei un fiore... se volessi manifestarti a uno cui tieni lo faresti esaltan do i tuoi colori e i tuoi tenui profumi.
Accanto a me somo silenzio e assenza di aromi.
Ergo:
Solo solo.
E, vi prego, lasciate che sia cos

il 11/03/2008 alle 18:16

Il sorriso mi manca da tempo.

il 11/03/2008 alle 18:17

Carlito, e proprio tu lo dici a me!?
La sapoeranza

il 11/03/2008 alle 18:20

vi raccolgo in un unico abbraccio entrambi...Carlito..Ernesto..non servono molte parole...dinanzi a queste situazioni credo che le parole siano come dolorose spine...anche quelle dolci e carezzevoli che inizialmente possono avere la parvenza di petali di rose..

non sono brava a commentare..come Tulipano..come la grande Mati...
scusami Ernesto

il 12/03/2008 alle 06:59

Non

il 12/03/2008 alle 08:07

Con ritardo ho letto questo toccante testo.....l'ho vissuto e su di esso ho pianto.... il mio vivere oggi è identico.

il 11/02/2020 alle 19:15