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Utente eliminato
Pubblicata il 09/02/2001
Ricominciamo da capo
il nostro lento ciclo vitale,

ricominciamo da capo tra il silenzio
di volti legnosi
(pensieri dolenti della terra).

Ricominciamo da capo, arrampicandoci
fino alla sommità
del giorno, dove le foglie
cadono verso la felicità,
mentre i nostri sguardi
si dividono tra due tronchi di carne:

sbucati, siamo sbucati
anche noi da un centro impreciso,
poi dispersi da un emorragia di significati,
superstiti, infine,
di un popolo ora estinto
che usava il linguaggio della posizione
come segno vitale.

Anche a noi,
avevano promesso una terra
prima di ingiuriarci per via
dell'ostacolo della nostra
immobilità.

Anche noi, andavamo verso
un qualche miraggio.

Adesso,

mentre il dolore sgretola
la luce rimasta
e la nostra linfa sfida
la gravità,

resistiamo.
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