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Pubblicata il 17/02/2008
Soggetta a piena improvvisa
straripa dal margine di pietra
la liquida evanescente acqua.
In corsi di correnti incerte
ma da gravità obbligate
a divenir ruscelli
volti a battezzare mari.

Ombre velenose e leste
corron sulle rive floride
macchiano lo specchio limpido
di transitoria notte.

L'onda a disegnar colline...
in un gioco di forza cresce,
dall'autocollisione perpetua
un letto di pietre lenisce...
e se di una diga vuota
pietà partorisse il cuore
io non gli darei ascolto
ammirandola morire in mare!

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ma che vor dì?i commenti graditi sono quelli inteligenti e costruttivi...ma la noia è na brutta bestia!

il 18/02/2008 alle 14:13