E non ho idea della realtà
i rumori delle strade
mi tengono compagnia
Ecco, quel clacson ad esempio
è la mia vita
Mi tiene allegro con il suo colore
sempre festoso
sembra un pavè
e vedo il mare quando mi stromba in fronte
E la signora con l’aspiratore?
Un concerto da camere riunite
quando colpisce il tavolo lo sento
come un lamento che s’infastidisce
tenendo il tempo con la batteria
in cucina
Senti la macchina che gira con le pale
lavastoviglie nuova
Senza rumore
E meno male che c’è la pressione alta
di quella pentola che sbuffa
Fiaschi per fischi mentre saltella un tappo
rigurgitando mesce nel bicchiere il rosso
Il silenzio della casa, adesso odo
come una fantasia vivaldiana
Le primavere
con le finestre aperte
Mentre la donna passa a pulitura
l’ inutile robot tritatutto
Trita la pasta, il pane, la farina
rompe le uova, il burro
E la mattina rompe il caffè
Mischiando la nera polvere del tè
con latte bianco
Ve lo dicevo
ho sconfinato
e non ho idea della realtà
Sento solo rumori dentro gli scroti
d’orecchie incerumate
Osservo questa vita che passa
tra mortadelle profumate
tv alzate al massimo volume
Mentre il rasoio scorre sopra i visi
un occhio attento vigila
È quasi l’ora di Sarkosì e signora
della Lecciso e il Montalbano
del conte Camilleri
Striscia un serpente e morde
È in agonia l’euro star
deraglia in mare come le vecchie lire
ormai depresse
Sento il rumore della pompa a gas
non viene più
nemmeno col viagra
e i serbatoi in secca sono
Magra è la speranza
di riveder le stelle con questi
che vogliono la pelle
sul lavoro
pagato a peso d’oro di pirite
E tutto scorre
Noi stiamo tranquilli
il mondo cambierà,
verrà Obama
Un nuovo dittatore con bandana
ci offrirà la vita spensierata
come cicale, cicale, cicale
Mica fa male
questa vita qui
basta votare
Un solo voto, sì
e senza contestare più
Sarem felici di ritornare
coi preti, gli avvocati
i magistrati a tempo
i pachidermi che fanno la morale
contro gli aborti
Non c’è conflitto
saremo tutti uguali
Una piramide ma messa a testa in giù
dove la massa affronta solo piaceri
Come pinocchio nel paese dei balocchi
votiamo e non pensiamo più al futuro
che i figli nostri andranno ad affrontare
Votiamo e poi andiamo al mare
Sciocchi non siamo
ma coglioni, sì
Me li ricordo ancora appesi
chissà perché mi son sentito preso
per il culo…
Ritorno ai miei rumori
alzo il volume, è meglio
chè le parole dei politicanti
non hanno più valore
Hanno smesso l’onestà di un tempo
anch’essa poca
E in compenso promesse a iosa
Un portaborse, un’autoblù
e non fa nulla se c’è una crisi in più…
Con il frastuono di tv e palloni
dimentichiamo tutto
e stiamo buoni