e si lasciò raccogliere dal terreno molle.
in quel fiume senza rive ,
al tuo sorriso intento e silenzioso ,
la mia voce eromperebbe
in un frastuono libero come il fruscio dell'acqua
libero dalla schiavitù dell'acqua e delle parole
non più sporca ma pulita
per te quel tempo non è ancora venuto ,
vi sono ancora tante cose da fare
guarda la sera è scesa sulla riva
e nella luce che piano svanisce
gli uccelli tornano volando ai loro nidi
per te non ci sarà più velo di nubi
manda la tua irata tempesta
nera di morte lontano ..
vorrei trasmetterti questo calore,
brucia con ardire la nera disperazione
spalanca il tuo cuore all'amore,
eleva il tuo pensiero
rinnega la meschinità della vita d'ogni giorno
e vai..................
un abbraccio
lia
ps molto bella fragile come la nostra mente ...
grazie per il commento....lo sai la gente spesso sottovaluta le reazioni degli altri, la gente di scorda di guardare le persona con l'attenzione che meritano o che inesorabilmente cercano di attirare su di se.....non parla di me questa poesia,io posso ritenermi fortunata per la gente che ho accanto...e come ogni"genio dannato"(scusa la frase superba) trovando la pace riscio di non scrivere più con l'intensità passata e quindi mi soffermo ad osservare il mondo a me vicino ,provando per quanto posso a dare una mano....grazie per la sensibilità cmq...molto belli i tuoi versi aggiuntivi!!bacia lisa