Una carezza ruvida
sulla pelle scavata dalle lune
stanze
d’ inverno e rose nella primavera
gli anni raccolti nella mano
posa
a tentennare l’ ultima stagione
ma l’estate è finita
e nell’ autunno che dipinge d’ ocra
speranze
e desideri ormai da rinunciare
a bramosie di levigata età
scontrosa
si fa negare l’ intima ragione
I tafferugli giacciono
sotto dolori delusioni acciacchi
distanze
amori ch’ è difficile lasciare
e mentre incalza l’ ombra
luttuosa
la mano indugia nella compassione…