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Pubblicata il 10/01/2008
M’oblio d’esser serenato dalle liriche tremanti

dell’emulare serale infinito delle cicale

nell’imbrunire accaldato d’estati gonfie di pigne

e pelle ancora risentita da screpolii di mare salato

ciondola l’idea del passeggio tra vialetti venteggiati

e poi... perdersi...infinitamente...

nella fiumana d’urla di bimbi concitati dall’ebrezza.

L'estate

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M’oblio d’esser serenato dalle liriche tremanti

CHE BELLO, CARLITO...bravo....

il 11/01/2008 alle 07:30

quadro vivace e colorato con moto ondoso accresciuto dalle risa d'oro dei bimbi

buenas dias

il 11/01/2008 alle 07:38

sarà perchè io vivo solo d'estate e d'inverno vado in letargo come i ghiri adoro questa tua poesia.
Chiudendo gli occhi ho provato ad immaginare visivamente le tue parole..e mi sono "ricaricata di sole e mare".
Ciao
Klavier

il 11/01/2008 alle 09:11

Grazie Deamor!!!!

il 11/01/2008 alle 15:05

Buenas dias a te e grazie per aver apprezzato...
un salutone
andrea

il 11/01/2008 alle 15:06

Sono stracolmo di gioia a sapere di aver regalato un'attimo d'evasione a qualcuno come te....grazie...
un salutone
andrea

il 11/01/2008 alle 15:10

A me hai regalato calore e colore
smack
liz

il 11/01/2008 alle 18:19

Tu invece mi stai regalando gioia e giovinezza!!!

affettusamente

carlito

il 17/01/2008 alle 20:02