PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 06/01/2008
La lama del rasoio
quando scivola
sulla gola
si ferma

Scende giù
lecca la pelle
trae la carne
decide come un dio

Rivoli di sangue
iniettati
negli occhi

In quegli occhi di ghiaccio
che tradiscono il furore

Mani decise
tremanti
tremende
incallite di morte
affondano lardose
luride

Il terrore si fonde alla
sorte

“Un, due, tre…
chi non scappa resta a me!”
Il canto degli aguzzini

Assassini
Impietosi
Inquieti
Sereni
Balordi
Assurdi

Fino in fondo
affondano

Scambiano
la vita con la morte

Un gioco
folle, folle, folle

Come la gente che assiste
che ascolta, che guarda
che gode

Vive lo stesso sangue

E beve la stessa morte
in ogni replay

Decide e si schiera
Pollice su
Pollice giù

E l’altra Italia ride
...sogghigna,
nella mondezza!
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Rabbia contro il sistema
Odio contro chi decide della vita e della morte...
e non è Dio, ma un assassino, balordo e impietoso

Han fatto l'Italia, ma non gli italiani e questo è lo scotto che si paga ora.

Liz

il 07/01/2008 alle 12:05

Toni crudi, pregni di feroce impulso nei confronti di quella parte di umanità che fa della violenza la sua bandiera.
Quel pollice che alterna l'alto e il basso è tremenda sentenza, senza sforzo di alcun impegno.
Un anno ci attende, speriamo che qualche luce benefica accenda il nostro cuore.
Un saluto, mati.

il 07/01/2008 alle 17:08

toni forti
ma nessuno ti ascolterà ...
bellissima poesia
roby sei grande
un bacio
lia

il 07/01/2008 alle 23:29

nessuna rabbia
solo una attenta osservazione
degli eventi che scandiscono il nostro comune vivere
non mi escludo tra coloro che osservano
e nulla fanno per cambiare il sistema
grazie Liz

il 07/01/2008 alle 23:49

i nostri cuori saranno pure accesi
cara Tilde
ma non sono sicuramente quelli nostri a doversi accendere
ma quelli di una società e di una giustizia
purtroppo ingiusta

ciao Mati
robby

il 07/01/2008 alle 23:50

già...
ma chi scrive lascia la sua traccia indelebile
chi legge spesso la cancella
cioa Lia e greazie
Roberto

il 07/01/2008 alle 23:51

COME UN SOCIOLOGO DEL PROPRIO TEMPO..
OSSERVA, ANNOTA, TRASCRIVE..
LIZ

il 08/01/2008 alle 09:42