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Pubblicata il 08/12/2007

Consueta sceneggiatura
ennesime mani crude e rozze
Ghirigori sul mio corpo
ed io lì…
sempre pronta ad appagare
chi mi tiene stretta tra le cosce

Guardo le lampade di questo albergo
e penso già al prossimo uomo
che mi ci amerà

Fuori è freddo già…
fuori il tempo è afflitto
Lui spinge
e il tempo ci guarda
Lui mi sorride
e il mio cuore si disunisce

Mi rivesto
ed è già l’alba
Torno a casa
e sulla pelle eburnea
striscia lento l’aspide del vuoto

che blatera l’imbarazzo
dei miei occhi sporchi
ed assonnati.
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Mi manca qualche passaggio Luca, ..è una poesia che ti é stata dedicata da una donna?..Svela questo mistero!..Un abbraccio.
Dora

il 08/12/2007 alle 19:59

no, è una poesia che ho scritto per una ragazza che conosco che purtoppo non è stsata mai amata ma soltanto usata ed ho cercato di scriverla in prima persona come se parlasse lei...un abbraccio...luca

il 09/12/2007 alle 02:54