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Pubblicata il 06/12/2007
L’ancestrale diffidenza
-cartuccia neandertaliana-
che l’uomo mette in canna
ad ogni incontro
con il diverso
si accomodò surrettizia
nella nuca di Gaspar
e ne istigò al brivido
il midollo
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molto bella questa metafora,
intelligente e ironica in giusta proporzione all'evocazione poetica
sento come la canna fredda di una pistola sulla nuca
mentre il mio doppio, l'homo neanderthalensis sogghigna e allo stesso tempo trema
come un fantasma, ci segue l'istinto egocentrico del sé
che ci blocca e ci fa vedere soltanto la superficie di chi altri non è che un altro noi

il 06/12/2007 alle 15:39

diventare diffidente o guarire dalla diffidenza?

il 06/12/2007 alle 15:56

e questo da sempre. chissà perchè.

il 06/12/2007 alle 15:56

ripensaci. o stai nel mezzo.

il 06/12/2007 alle 16:46

La diffidenza è una delle note che complica i rapporti umani, perchè ci allontana dall'emozione della scoperta dell'altro.
Un saluto, mati.

il 06/12/2007 alle 23:40

le poesie non vanno capite, vanno colte: quello che tidicono a te e basta. anche per chi le scrive il significato a volte non esiste. a volte esiste ma cambia alla terza o quarta lettura, altre volte è un significato di segni e suoni. mai chiesto a qualcuno di spiegarmi una poesia da lui scritta. sarà come ho scritto? bo. ma io esisto? bo. del resto chi se ne frega. chi è gaspar? ma! uno, forse anche due in uno, forse due e basta ed è anche troppo.

il 07/12/2007 alle 08:33