PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 28/11/2007
Ci fosse un attimo di sospensione,
di tregua,
siete tutti uccelli dalle unghie rapaci
incarnate su questo stanco e fragile ramo
di noi poveri vecchi,
così passa quello che resta del nostro
breve ed esiguo spazio temporale
che sa di sentieri sconosciuti.

Nel fisso del roveto spinoso
m'addentro sempre più,
non sono scricciolo e le spine lacerano
fino a stillare rabbia.

Dove siete giorni
di quando il nostro bramoso primo AMORE
sembrava tesoro da prendere e spandere
a piene mani e i segreti degli dei
erano tutti svelati,
il fiume correva pazzamente anelando
la foce piena di illusioni.

Batte la luce
sui balconi del quotidiano,
uno strattone alle corte catene...
Su...
bisogna che quelli che hanno più
esperienza dolorosa porgano il petto
alle baionette del vivere.
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Su...
bisogna che quelli che hanno più
esperienza dolorosa porgano il petto
alle baionette del vivere."

Bella Gianni...hai da spalmare saggezza su tutti qua dentro...sei grande.

anna

il 28/11/2007 alle 15:16

fa male leggere poesie come questa per quel senso di rinuncia che la pervade, hai un animo grande, nobile,hai visioni belle della vita,prendi quello che ancora ha in serbo per te e ringrazia ancora del dono
consuma per intero il tuo tempo, armati e parti!
la guerra non è mai finita
un grande abbraccio

il 28/11/2007 alle 17:09

Non è facile ad una certa età dare il via ad una nuova corsa per la vita, per sentirne l'ebbrezza sulla pelle; eppure è necessario provarci, aldilà delle delusioni che potremmo incontrare.
Lasciati andare al soffio dell’alba e attendi con serenità anche il tramonto, è l’unico modo per sentirsi alleggeriti dalla malinconia.
Con tanta stima, mati.

il 28/11/2007 alle 19:21