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Pubblicata il 26/11/2007
Mi ammalo spesso d’incalcolabili distanze,
non chilometriche: quelle le sa Dio,
quelle le ignoro, come so fare solo io,
no, mi ammalo dei viaggi a fari spenti
nelle corsie degli ospedali
e vicino ai letti
dove si legge di padre Pio e all’imbrunire
si condisce una bestemmia con l’avemaria,
e non ditemi
che dovrei sciacquarmi i denti
e la lingua, se quegli anatemi li pronuncio io.
Mi ammalo tra malati veri, ed io che fingo
che sia tutta una bugia. So cancellarmi i brividi,
buttare via il termometro, che non serve
alla mia febbre, neanche la pronuncio
la malinconia

Rosanna Spina
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La ruggine copre ogni vite
gli spilli sembrano spuntati
i chiodi piantati nelle fronti
e lì...
tra le sofferenze io cammino
sperando che in un magnete
mi trasformi attirando il male
e sfugge...
ciò che al lontano cielo fa
le sopracciglia aggrottare
sotto il peso delle parole...

Un abbraccio ad un angelo
CesarOrso


il 27/11/2007 alle 14:07


Allora è proprio vero che non risparmia nessuno...
I nostri versi si fanno un po' di compagnia
e anch'io ti abbraccio, Cesare caro...

Rosanna

il 27/11/2007 alle 15:30


Piccole modifiche-----TESTO DEFINITIVO




Mi ammalo spesso d’incalcolabili distanze,
non chilometriche: quelle le sa Dio,
quelle le ignoro, come so fare io,
no, mi ammalo dei viaggi a fari spenti
nelle corsie degli ospedali, vicino ai letti
dove si legge di padre Pio e all’imbrunire
si condisce una bestemmia con l’avemaria,
e non dite che dovrei sciacquarmi i denti
e la lingua, se gli anatemi li pronuncio io.
Mi ammalo tra malati veri e fingo
che sia tutta una bugia. So cancellarmi i brividi,
buttare via il termometro, che non serve
alla mia febbre, neanche la pronuncio
la malinconia



R. S.

il 27/11/2007 alle 15:33