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Pubblicata il 23/11/2007
Un grande alone
intorno alla luna,
quasi piena stanotte.

Respiro il freddo e l'umidità della notte
mentre cammino sul molo
che d'estate conosce la folla
delle partenze per la Sardegna,
ma che ora è abbandonato,
una deserta penisola di cemento
protesa nel mare.

La luce dei lampioni
l'ho lasciata alle spalle;
al mio fianco
il fanale verde lampeggiante
all'ingresso del porto
lancia instancabile il suo messaggio
e parla di casa alla gente di mare.

Piccole onde quiete
sciabordano
sui frangiflutti che proteggono il porto.
Il mare, invisibile,
una coperta d'inchiostro
nel nero della notte,
è una presenza.

Respira.

Con me.
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cerchi la solitudine come un'ancora ,ma quello sguardo filtra tutto ,come alla ricerca oltre le cose ,quell'alone che accarezza la luna sa di vento che giunge da lontano forse da quell'isola immensa che mi fa ribollire il sangue di nostalgia se la sento nominare anche in poesia ,ciao amico mio ,che vaghi ti porgo con quel vento un sorriso ,cate

il 23/11/2007 alle 20:42

Mi piace l’idea di sentire da presso la presenza del mare, ad essa si può affidare la nostra forza, quella che ci lega alla vita.
Un saluto, mati.

il 23/11/2007 alle 22:33

...un lieve profumo di mirto, nel vento...

il 24/11/2007 alle 20:51

anche quando non lo posso vedere, ma solo sentire, nel rumore delle onde o nei profumi, sembra talvolta che mi parli...
ciao e grazie Mati, ci sei sempre...
Solo

il 25/11/2007 alle 14:48