…se ogni angolo era
usurpato,
violato
da ipocriti vagabondi
di bocche finte
allegre
ne avevo le tasche
piene
di attimi
rubati
alla felicità
che sbarcavano ad ogni
passo
un forellino
dietro-tasca
lisa
allattava gente che
stentava
Ed ogni mio gesto
lasciava cadere
serenità,
ironie,
lazzi
risa
questa era stata
la vita mia:
piccole
grandi
gioie
dolori
Nei momenti di tragedia
la bocca spaccata a luna
in su
sorbiva quel mezzo bicchiere
pieno
della gioventù
dell’età matura
anche le rughe finte
sorridevano
…mi facevano quasi paura…
Alle ricchezze
pene a me negate
stesso modo
riuscivo gli attimi
a rubare
di felicità
adesso,
ho le tasche
piene
disperderla
voglio
cammino per le strade
tra le triste vie del
dolore
e le case adombrate
dall’avversa sorte
pochi gesti disposti
a mani larghe
come il contadino
al campo
e semino sorrisi
che forse
non daranno pane,
lavoro
speranza di vedersi
amati
forse,
donerò
nel vuoto consumato
dal disagio
antico
perché ci sentiamo
soli
disperati