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Pubblicata il 21/11/2007
…se ogni angolo era
usurpato,
violato
da ipocriti vagabondi

di bocche finte
allegre

ne avevo le tasche
piene
di attimi
rubati
alla felicità

che sbarcavano ad ogni
passo

un forellino
dietro-tasca
lisa
allattava gente che
stentava

Ed ogni mio gesto
lasciava cadere
serenità,
ironie,
lazzi
risa

questa era stata
la vita mia:
piccole
grandi
gioie
dolori

Nei momenti di tragedia
la bocca spaccata a luna
in su
sorbiva quel mezzo bicchiere
pieno
della gioventù
dell’età matura

anche le rughe finte
sorridevano
…mi facevano quasi paura…

Alle ricchezze
pene a me negate
stesso modo
riuscivo gli attimi
a rubare

di felicità

adesso,
ho le tasche
piene
disperderla
voglio

cammino per le strade
tra le triste vie del
dolore
e le case adombrate
dall’avversa sorte

pochi gesti disposti
a mani larghe
come il contadino
al campo

e semino sorrisi
che forse
non daranno pane,
lavoro

speranza di vedersi
amati
forse,
donerò
nel vuoto consumato
dal disagio
antico
perché ci sentiamo
soli
disperati
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Mi piace molto questa tua riflessione.
Sentire il bisogno di spendersi per gli altri, anche con un semplice seme di sorriso, vuol dire saper gioire delle piccole cose e riuscire a stare bene anche con se stessi.
Buonanotte, mati.

il 22/11/2007 alle 23:57