PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 19/11/2007
Nemmeno fanno rumore
i passi scalzi
dei bambini di rua

passano con il rosso dei semafori
a cuore spento
dentro pochi stracci
e speranze di colla da sniffare
vivono nelle fogne a cielo aperto
o già sepolti sotto la città
come topi d’inverno

tengono stretti sentimenti amari
occhi di lago
smisurata fame
di pane sì, ma ancora più
di amore.

Conoscono le brame dei rapaci
predatori d’infanzia
rapinatori delle loro favole
sanno carezze dure
e di certezza
hanno soltanto il ciglio della strada.

Sono malati di quel morbo raro
cui manca la ricerca della cura
orfani di giustizia
e intorno a loro
sfavillano le luci dei consumi
di magnati voraci e corsa all’oro

Economia del globo
gli statisti
dormono sonni placidi

un bambino che muore è men che niente
qui si fanno statistiche
e la gente
ha solo voglia di dimenticare.

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dici la realtà purtroppo
e nessuno si guarda intorno
quando avevo scritto la poesia
una vecchia in stazione
penso che l'abbiano letta in pochi
perchè non è bello scrivere la realtà
dolce poeta
anche scrivere queste cose
si scrive poesia .............
un abbraccio
lia

il 20/11/2007 alle 00:02

Già, è proprio così! E' come se scrivere di questioni che esulano dai soliti sentimenti e passioni, si scadesse e non fosse più poesia...
Ma anche poche voci nel deserto sono sempre meglio che il silenzio.
ciao e grazie.
cri

il 20/11/2007 alle 11:08

IL tuo sguardo accorato si posa su quanto di più inumano posa compiersi, mentre i versi rimandano ad immagini di profonda sofferenza.
Un saluto, mati.

il 25/11/2007 alle 23:48