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Pubblicata il 16/07/2002
Ti conosco,
senza mai averti vista,
roccia che accarezza l’aria
leggera,
suadente;
non saprai mai chi sono,
e capisco che non te ne importi niente:
troppo piccolo è per te un uomo
di fronte alla grandezza del sole splendente.

E tu?
Non sei forse
eterno ostacolo per l’occhio umano
sempre pronto a cercar l’infinito?
Tagli a piacimento l’aria
che si distende sull’orizzonte del mondo,
dividi l’immensità del cielo
in piccoli spazi d’anima.

Abbassa lo sguardo verso il mio cuore,
sei sicura di non vedere nulla?
Cieli d’amore danno rifugio
ai riflessi della mia anima,
spazi immensi sono accarezzati
dal vento dolce e profumato dei miei pensieri,
un mare di sentimenti potrebbe inondare
i tuoi sorrisi solitari
e assorbire le tue lacrime
di dolce reclusa.

Io ti amo,
e tu non lo capisci,
ti odio
e mi punisci.

Confesso di non saper far a meno di te,
perché, dentro la mia anima,
il mio cuore ha più poter del mio occhio,
seppur orfano per causa tua di mille tramonti;
sarebbe triste però poter godere dell’orizzonte
e non riuscire invece a vedere
con la mia mente, attraverso il tuo corpo,
la bellezza dell’infinito
scorrere nelle mie vene.

Io vivo di te.



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