PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 16/07/2002
È stato ascoltando
una musica flamenca
che il mio pensiero
da solo
è corso ancora una volta tra le tue braccia.
Il suono
forte
di note distaccate e limpide d’una chitarra
straniera
ha fatto assaporare
il caldo amaro sapore
d’un ricordo
perduto nelle risacche della memoria
di baci mai avuti
ma da sempre
ricercati
per sempre.
Come posso dimenticare
qualcosa che non è mai avvenuto?
Il sogno fantastico
è molto più forte della verità
che mi vincola a umane
caduche speranze.
Urlare nel vuoto della mia mente
persa
a incontrarTi in strade madrilene
non mi serve più.
E la chitarra continua
nel più tremendo accordo di malinconia
che mi avvolge e mi assolutizza
a ritmare vibrazioni d’amore
che non saranno raccolte
mai
da Te
persa dietro il Tuo quotidiano vivere
di donna
tornata a raggelare
la mia anima vagante
su questo mondo.
Cade così l’ultima speranza d’un incontro
ed è buio e angoscia tutt’intorno.
È stato triste ricadere
per me
nel baratro d’un amore che
al più
può durare solo per una vita.
E la gioia d’un incontro
non ti consola
dei secoli perduti
a cercare di ritrovarla.
Ora lei
non è più quella che mi faceva sognare.
Non lo vuole più
E ritorno nel grigio anonimato
d’un amore passeggero.
E tutto m’appare come il suono di chitarra spagnola
che sembra essere sempre lo stesso
ma la nota successiva
ha ucciso
la precedente.
E il rincorrere il motivo
non mi salverà
dall’avere amato un sogno
bellissimo
chiuso in un sorriso e nello sguardo
d’un volto stampigliatosi
nell’animo mio immortale
che ritornerà a cadere
tra le stanche note
alla ricerca di una pace
futura
fatta di baci e di carezze
tenere.
Si.
Sotto le foglie e gli alberi
di un viale
del passato
che non ritornerà
più
Ti ho amato.
Non lo dimenticherò mai.
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