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Pubblicata il 14/11/2007
Una fenice scarlatta
tenta di risorgere
dalle sue ceneri
incendiando il cielo
dei colori di un impossibile tramonto

Un gabbiano del Mar Nero
galleggia sconfitto
in una chiazza di petrolio,
apre a fatica ormai inutili ali,
a dire addio.

In mezzo
solo due mondi
che non potranno mai coesistere
nello stesso spazio
nello stesso tempo
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di una struggente bellezza questa tua poesia,,,vi scorgo un ..salto di qualità...o sbaglio ?

un saluto. deamor

il 14/11/2007 alle 09:49

fai un confronto netto tra il triste spettacolo della distruzione e l'elevarsi in alto di qualcosa che non so definire ,ma assurge a simbolo ,metti il dito nella piaga del controsenso dell'uomo che cura o non cura ,ma mi piace questa tua ,tu hai la costanza nel soffermarti a riflettere sul particolare,bravo un caro saluto ,cate

il 18/11/2007 alle 21:59

Il macrocosmo della natura e di riflesso il microcosmo dell'animo umano: creazione/rinascita e distruzione esistono anche dentro di noi che sempre oscilliamo tra gli estremi.
E voi siete sempre troppo buone, grazie
Solo

il 18/11/2007 alle 22:18