Un sentiero irto di sterpi
in nessun posto conduce.
Le membra indifese,
graffiate in profondità
e vaghi profumi di secoli fa.
Brucia ancora il mio cuore,
come questo cielo al tramonto.
Lontano, le cime dei monti
brillano di neve:
fredde, come la razionalità,
vorrebbero frantumare l'incendio
e lo rendono invece
tanto disperato
da ricoprire con un magico rosa
perfino quel candore che,
inutilmente conteso da sogno e desiderio,
dominerà
anche nella notte senza luna
che tra poco verrà.
Mi duole l'aria,
il respiro,
il pensiero di te.