Cocente nebulosa siderale,
conglobandoti nei miei gaudi aneliti
riverberarti vorrei nel profondo
spazio celeste del creato irrazionale.
Sublime ente paradossale,
avvilupparti vorrei nei porosi
labirinti di una folle aspirale onirica,
per renderti emblema vivente
d'intrinseco fervore aborigeno.
Ed ora voglioso,
spaiandomi in minuscoli atomi di desiderio
effondo tracciati emozionali
che sconvolgono il "quid"
sovrumano di ogni cognizione,
elemento inesauribile insito
in quella prolifera sorgente scaturita
dall'arguzia del tuo fervido
candore oceanico.