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Pubblicata il 16/10/2007
Dove sei mamma?
Ed eravamo nella nostra vecchia casa
di Carpenedo dove il vento si intrufolava
tra le tavelle del sottotetto portando storie
del "massariolo" il folletto dispettoso,
dell'uomo lupo lungo lo stradone buio
del cimitero, del canto porta disgrazia
della civetta e quella stella rossa dipinta
della meridiana che tutti si lavavano la bocca
dicendo che era comunista.

Sono qui seduto alla vecchia tavola,
mi prepari la mia cara e sbeccata
scodella di latte bollente con la polenta
abbrustolita, pane, burro e zucchero
imburrato sotto e sopra, la patata americana
dolce arrostita alla brace, un bicchiere di vino torbido dolce che mi faceva cantare da ubriaco.

Mi lasci leccare lo stampo del dolce,
levare i crostoli di polenta dal paiolo,
mi porterò quel pezzo di pane biscottato
da rosicchiare sotto le lenzuola con le briciole
che pizzicano come formiche.

Il profumo del caffè messo a tostare
sul fuoco che riempiva tutta la casa,
lo sai quanto mi piaceva girare il manico
del macinino, sgranocchiare un chicco.


La cioccolata calda da pelare la lingua
alla vigilia della messa di Natale,
le uova colorate con le erbe che tentavamo
di colpire con una palanca, il posto nel lettone
caldo caldo quando il babbo s'alzava per
andare a fare il turno di notte alla Sava.

La magia dei fiocchi di neve, la notte della Befana,
andavo a letto presto quella sera sognando
quella povera calza e la spada di Zorro, mi ricordo
come guardavi i miei occhi pieni di innocente
stupore...

Lo sai mamma
quanto mi manca tutto questo!
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Che nostalgia dell'infanzia e delle coccole della mamma leggendo la tua bellissima poesia!
Sono ricordi che ci portiamo nel cuore e che putroppo non torneranno più...Ma tu me li hai fatti rivivere attraverso i suoi versi.
Ciao
antonia

il 16/10/2007 alle 13:17

bella la tua poesia
io non ho questi ricordi
con mia madre ....
però con la mia nonna
come ti invidio
un abbraccio
lia
ciao
*****

il 16/10/2007 alle 14:33

ti ringrazio d'avermi letto e commentato, a volte c'è bisogno di semplicità in mezzo a tutto questo pressapochismo mediatico e a tutta questa violenza...un caro saluto...gianni

il 16/10/2007 alle 14:41

grazie lia per avermi letto e commentato, a volte sono un inguaribile nostalgico dei ricordi, per grazia ricevuta ho avuto una mamma straordinaria che mi ha voluto bene più della sua vita stessa...ah, le mamme...un salutone...ciao...gianni

il 16/10/2007 alle 14:46

abbiamo gli stessi ricordi, solo che nella mia calza c'era la bambola, due noci insieme alle arance,bellissima,ciao Rosa

il 16/10/2007 alle 17:03

Ricordo bene il macinino da caffè e lo sgranocchiare dei chicchi croccanti, e le uova di Pasqua, bollite tra foglie di verdura, ma più di tutto ricordo quel fitto dialogare, quei discorsi interminabili che a turno si facevano, specie d'inverno, al caldo delle stufe.
Grazie, Gianni, di prendere il filo del racconto e stenderlo con occhi pieni di amore, più che di malinconia!
Un caro saluto, mati.

il 17/10/2007 alle 17:28

grazie mati, è così bello ricordare tutto questo...un caro abbraccio gianni

il 17/10/2007 alle 17:51