PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 15/10/2007
Questa è la voce della mia solitudine,
trasmessa da poeti esiliati
narrata da girovaghi e cantastorie
per platee rimaste svuotate.

Quante schiere di prosaiche parole
bruciano nel vento
tramortite dal calore
d’ogni gesto per aria disperso!

Infatuazioni, reciproche confidenze,
docili sussurri di labbra ammansite,
tacciono adesso che il cuore
bisognoso di una patria
ha sedotto una città fantasma.

Per le strade disorientati volti
che il tempo ha ammassato
volgono lo sguardo al grigiore esploso
in questo cielo cristallino,
ma inguaribile dalla corruzione dei silenzi.


E anche a te che dalle polveri
della notte sei scivolata,
teneramente ignara eppure cosi incantata,
la voce non compare nel suo tremore
ma si confida piano
solo per
non svegliare il tuo dolore,
tu che non puoi prendermi per mano…





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bella, adorabile poesia..mi hai incantato. anna

il 15/10/2007 alle 13:51

Hai scritto musica d’anima, con note che vorrebbero rientrare dentro di te con la stessa forza con cui si sono liberate.
La solitudine per te è un momento importantissimo, perchè ti rivela il cammino della vita con le sue asperità, ma sono certa che ti indicherà possibili viali fiancheggiati da gioia e serenità.
Un caro abbraccio, mati.

il 15/10/2007 alle 18:50

contento che l'hai apprezzata...ti abbraccio, fra

il 15/10/2007 alle 23:35

grazie....un salutone, fra

il 15/10/2007 alle 23:36

grazie sempre dolcissima mati....bacione, fra

il 15/10/2007 alle 23:36

grazie per la presenza...francesco,

il 15/10/2007 alle 23:38

Ultimamente il contenuto delle tue poesie ha il sopravvento sullo stile.. Meglio sottolineare che entrambi sono sempre stati ad un livello molto alto..
Però questo mi induce a pensare che tu stia vivendo un periodo un po' burrascoso nel cuore.. Sei parecchio preso o sbaglio?
Un salutone.

il 16/10/2007 alle 00:17

credo che chi ci sta intorno è pronto ad ascoltare tutta la voce che compare con il suo tremore,per scaldarla con la propria costante presenza...il "dolore" di chi ti sta accanto in un modo o nell'altro è più nel vederti "lontano"con la mente e con i tuoi pensieri piuttosto che sentirti parlare xore di ciò che magari ti turba,senza farti mai sentire solo o quanto meno cercare che questa solitudine che un pò a tutti noi serve avere,non occupi troppo spazio nelle nostre giornate..
1abbraccio stretto..

il 16/10/2007 alle 01:02

urla forte lei,anche se sembra un sussurro,sei cosi avvolto che per primo devi cercare il bandolo,si senti chiaro il richiamo e comprensibile il dolore,ma è circoscritto da rovi il cuore ,ricorda che chi è sempre disposto ad affrontar lo spazio angusto c'è ma sta dal dentro la forza ,non c'è lotta di contrasto con la coscienza ,ma accettazione,della propria e dell'altrui debolezza,anche se tu sai tutto questo e forse stai ascoltando e trovando il modo di amare anche la voce della tua solitudine,un abbraccio dal il mio cuore ,ariele

il 16/10/2007 alle 01:43

la vita alterna fasi di splendore, ad altre in cui s'abbattono cruenti tempeste...cosi come nel nostro animo è radicato un duplice richiamo...quello alla pacata serenità, all'equilibrio e quello all'alienazione, l'isolamento, o se vuoi a una tristezza gestita ed espressa con le armi che ciascuno ha in dote....ciao caro, ti ringrazio...fra

il 16/10/2007 alle 12:59

osservazioni limpide, ma per me la solitudine è una specie di intoccabile sfera, che amo e che odio, che mi fa soffrire e che mi allieta...è un ritorno inevitabile a me stesso, che non mi rappresenta nè in un modo nè in un altro, come accade nel contatto cn la gente, coi tanti artifici che costruiamo pur di farci accettare...ma chi mi conosce davvero e chi mi ama, non potrà fare a meno di accettare i miei spesso restii silenzi, che trovano la loro dimora solo presso di me, e talvolta nel contatto con un foglio, una penna, e una poesia che nasce....grazie crodina, fra

il 16/10/2007 alle 13:12

è come se ogni volta esplorassi le cavità della mia anima, soffrendo per ciò che vi è depositato, non avendo ancora forse mezzi sufficientemente valenti per portare in superficie le preziosità che vi intravedo....e allora sono costretto spesso a divincolarmi tra le acque sbandierando una personalità troppo spesso scomposta, forse perchè artificiosa...e ripenso, si ripenso a ciò che sotto il mare, lontano dagli altri sguardi, latita in attesa di uno sbarco nell'isola della serenità....bacio dolce cate...fra

il 16/10/2007 alle 13:18