PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/10/2007
VERRA’ IN SOGNO A RITROVARE SUO PADRE

Nella notte il vento gelò,
e attese il mattino nascosto nei boschi.
Quella notte la Morte si aggirò fra le corsie,
e chi non dormiva udì passi sul marmoreo pavimento, e
musica lontana.
La Morte passeggiò fra quelle mura.
Ogni orma è segno di passo e di pensiero,
e alle centomila orme e ai centomila pensieri scritti
si sovrappongono le sue orme e i suoi pensieri.
Tre mesi, tremila giorni.
La noia altera le proporzioni,
e i minuti non sono più frazioni d’ora,
ma elementi di eternità.
Sconvolta è la mente.
Inginocchiato accanto a lui guardo le sue mani:
- Dove sono quelle mani d’un tempo? -
Livide, scarnite, scopro un gioco iroso,
tendini e vene gonfie e contorte.
Sopra la pelle una minuta ragnatela cheratinizzata, e dita
abbrustolite da cicche disperate.
Si lava, e le sue mani scoprono
una sconosciuta architettura d’ossa, e pare di lavare un altro.
Si siede ad un tavolo per scrivere, e la schiena si spezza: le parole
pesano sulle spalle come sacchi di sabbia.
Si specchia in una pozza, e vede navigare sul suo capo
nuvole così lontane e indifferenti
che sembrano appartenere a un altro mondo.
Nella luminosa fissità del mezzogiorno,
sotto un cielo senza colore,
in mezzo alla inflessibile geometria delle finestre,
la disperazione non è più della terra,
ma incombe e si spande nel vuoto di questa vita deserta.
Disperazione: sensazione precisa, opprimente, insopportabile dell’impotenza.
Il tempo, la vita, la morte, continua quaggiù.
Sarà lui. Sarà lui che verrà in sogno a ritrovare suo padre,
a ritrovare l’uomo che lo rese figlio.

  • Attualmente 0/5 meriti.
0,0/5 meriti (0 voti)

ciao Franco ,le poesie sulla morte sono sempre spiazzanti ognuna di esse ha il suo involucro ci carta da spappolarsi con le lacrime.Ognuna ha farfalle che perdono l'azzurro della cipria e in singhiozzi cadono
un abbraccio forte

il 12/10/2007 alle 15:49

E' un tema dolorante, proposto in tutta la sua drammaticità, perche attraversa un percorso di grande sofferenza, sia per l’anima che per il corpo.
Quello che, però, esce fuori dallo sconforto e si fa certezza è che la morte non ci separa dagli affetti, anzi li rafforza e li fa sentire dentro, senza che il tempo abbia potere per spezzarne il ricordo.
Un caro saluto, mati.

il 12/10/2007 alle 22:50

amico mio, non trovo tante parole da dirti perchè dinanzi a questo dolore le parole si dissolvono come nebbia...
ti dico solo che questa tua dolorosa testimonianza è straziante. e mi colpisce come un pugno nello stomaco. e mi fa male... e mi fa bene..
ti abbraccio, anna

il 13/10/2007 alle 11:41