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Pubblicata il 09/07/2002
Ermione:

Lasci tutto dunque,
hai deciso di restare,
non hai neppure un sogno,
non hai una sola speranza?

Cosa pensi ne sarà di lei
quando tornando al reale
senza alcun ricordo
ti vedrà dormire
e non ti saprà svegliare.

Pensa, cavaliere,
quale tortura le imponi,
la sua mente è più forte della tua
e se cercherà nella memoria
con la foga della disperazione
ritroverà i suoi antichi ricordi.

Troverà memorie di crepuscolo,
invocherà le ninfe,
lei tornerà
per cercare un’ombra
per perdersi con te
in questo universo di polvere.

Vuoi questo per lei?
Sei tornato per questo,
ti sei perduto per questo?
E’ odio quello che provi,
non certo amore.

Ora conosci
quale era il tuo desiderio,
cosa ti ha spinto fin qui,
sai che hai perduto
quando hai dato ascolto
alle Dame dell’ombra.

Sei arrivato così vicino
alla meta,
se solo fossi stato meno cieco.

Avresti riconosciuto in lei la persona che cerchi,
avresti potuto riaverla con te,
hai cercato di allontantarla,
respirando Amnesia
hai rifiutato la donna.

Il nostro messo ha fatto tacere
la voce della morte
che ti stava mangiando il cuore
eppure non vedesti ancora.

Astra,
questo è il suo nome,
ricordi ora?

Vedo sangue di fata
scorrere nelle sue vene,
vedo che lei
appartiene al crepuscolo,
al nostro mondo.

Non hai alcun diritto
di portarla con te
eppure ancora invochi amore,
l’amore di una creatura
incompatibile col tuo mondo.

Breve è stato il suo periodo
di visita nella vostra terra,
breve è stato il suo respiro
sul tuo viso, non chiamare
amore una piccola magia.

Astra,
cercata, desiderata, amata,
non una donna,
non una fata
ma figlia della nostra magia
e di un uomo terrestre.




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