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Pubblicata il 07/07/2002


Di un pugno di illusioni
ne ho fatto il punto di partenza
verso un domani pieno di speranze

delle mie poche certezze
muri di pietra ho alzato
perchè venti malevoli
non possano più entrare

e solo uno spiraglio
ne ho lasciato
per vedere sempre
il sorgere del sole.
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Permettimi di dirti che alzare muri di certezze può solo ostacolarti di vedere gli orizzonti e farti rimanere immobile rispetto la dinamicità della tua esistenza, non credo a questa tua poesia, non credo tu possa accontentarti di vedere il sole da una breccia su di un muro.
Il mio rispettoso inchino
Derblauereite(r)

il 07/07/2002 alle 21:16

Ho messo in versi il racconto di una mia corrispondente, che sinceramente approvo.
Credo tu l'abbia letta male.
I muri si alzano per salvaguardare le poche certezze, poichè gli orizzonti sono diventati nebulosi e inaffidabili.
A che servirebbero altrimenti gli spiragli ?

Ci sono esperienze nella vita che viviamo separatamente ed ognuno le vive a se, questa persona ha meritato la mia ammirazione e le ho dedicati i miei poveri versi.

Mannaggia con l'inchino, tu t'inchini, io poi contraccambio, poi va a finire che lo facciamo insieme e ... haiiii

Un sorriso ( r) ( ma che vuol dire ?)
Mistero misterioso, me lo dici in un orecchio ???
Luigi

il 07/07/2002 alle 22:02

Fortunato tu, amico, che hai qualche certezza da difendere! Il discorso è molto complesso e non intendo fare il disfattista, poiché non mi sento di esserlo. Comprendo tuttavia lo spirito che permea questo bel brano e non mi permetto di discuterlo.
Ci vorrebbero veri e propri Forum su certi temi!
Un caro saluto.
Max

il 08/07/2002 alle 15:12

... e nelle comunità si fanno, Massimo.

Si, ho delle certezze da difendere, e nulla mi farà mutare idea.
1° la sincerità a qualsiasi costo
2° il rispetto che è dovuto sempre e comunque
3° la ricerca della bellezza sotto qualsiasi forma

senza di queste non avrebbe motivo di esistere azl90 nè le sue poesie

Ciao
Luigi

il 08/07/2002 alle 21:13

Vorrei fare chiarezza sulla mia affermazione, in quanto credo si stia facendo un po' di confusione tra i termini. Un conto sono i valori definiti filosoficamente come la caratteristica di rilevanza attribuita a un oggetto in funzione di una scelta, di una deliberazione o di un altro tipo di attenzione pratica da parte del soggetto. E un conto è la nozione di certezza si che riferisce in generale alla solidità della conoscenza. Nella riflessione antica si distingue tra la certezza soggettiva, relativa allo stato di convinzione di un individuo, e quella oggettiva, relativa alla verità delle cose; mentre nella riflessione moderna (a partire da Cartesio), le due accezioni confluiscono nella nozione epistemologica di evidenza, concepita come accesso alla verità. In altre parole, per fare un esempio, si può dare valore alla sincerità ma non ci si può precludere la possibilità di conoscerla costruendo muri di certezze che ci impedirebbero di comprenderla appieno e nelle sue molteplici forme.
Il mio insistente inchino
Derblauereite(r)

il 09/07/2002 alle 13:11

... ed io continuo a ripetere che non ho alzato muri di cetezze. Se non chiariamo questo....

"Sulle mie poche certezze muri di pietra ho alzato.."
a difenderle, quelle poche che ci sono. Sono già il mio orizzonte. I muri devono impedire che nessuno le intacchi.

Il mio insistente... beh , lasciamo perdere, tanto non mi dai retta, almeno mettiti il casco (omologato) mi raccomando

Luigi

il 09/07/2002 alle 13:50