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Pubblicata il 07/07/2002
Lor che furono freschi sollievi d'estate
or fanno rumorosa compagnia al passante
sia ne' boschi che lungo le siepi de' giardini.

E a me son rimembranza della fugacità
e della crudele realtà delle speme che
verdi come le foglie,dopo breve tempo
son già morte,cadute gemendo
al primo vento autunnale.

E l'ignaro gattin flette sé su solido ramo
a metà albero
e così noi in mezzo a eterna scala
ove è impossibile tornar giù,
così com'è periglioso
continuar la salita.

Ma se stringendo i denti
senza guardar giù resiste,
sarà salvato e portato ad altra vita
c'altro non è
che la fine delle angosce.
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