PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 15/09/2007
Lasciando la porta in quei giorni avari
ho chiuso bottega
e l’ho sbarrata con la rabbia in corpo

Poi dentro, tra le fessure, ho visto fuori
là dove due vecchi si appoggiavano
uno contro l’aria fritta della mensa
l’altro al tiepido sole del fornaio

Con un tozzo di pane intingoli vapori
e con gli odori sazia la sua fame

Mentre una carrozzina vagabonda
si spingeva da sola nel cuore delle vie
tra sguardi, compassione e ironie

Accanto una corsa di ragazzi allegri

Sola una donna, una donna sola che
tra i capelli una forcina infilzava mosche
intanto che i capelli raccoglieva

Non sembrava fosse d’oggi storia
ma una bugia, un film d’altri tempi
e scorreva tra le luci del mio sguardo

Vigliacco ritiro su l’anima mia ed esco
e grido e rido e piango della mia fortuna…
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Un'amara riflessione sulle miserie quotidiane, scritta "con le mille mani d'una sola mano", come dice Lorca. Sei una persona molto ricca, fai bene a gridare ridere e piangere della tua fortuna. Per quanto riguarda il voto anonimo, lasciamo esprimere tutti liberamente e alla giuria tecnica - magari - una valutazione. L'hai scritta ieri la poesia col titolo capovolto... Non ti curar di lor ma scrivi e passa!

il 16/09/2007 alle 15:59

discri non mi curo del voto ma del rispetto
della persona e del poeta
grazie

il 16/09/2007 alle 21:30

l'ho sempre fatto..
e mi permetto di scrivere sempre di ciò che mi piace....
a prescindere
grazie..

il 16/09/2007 alle 21:30

sornione, spiritoso, caustico, profondo...sei sempre grande Pirro. un saluto, deamor

il 17/09/2007 alle 07:08

molto molto particolare e profonda.
sensazioni squarcianti.
non avrei nemmeno diritto alla critica, sei troppo bravo !

il 17/09/2007 alle 07:57

spiritosone
beh...chi mi disse che non era stato capito?
ma che vuoi il nobel?
hahahah

il 17/09/2007 alle 08:43

grazie Deamor..
un complimento MOLTO apprezzato..

il 17/09/2007 alle 14:38

tutti hanno diritto di critica
evviva la libertà di pensiero e di espressione
grazie per il tuo commento
ispirato dall'aria dello stretto?


il 17/09/2007 alle 14:39

il Nobel?
per così poco non m'impegnerei cosi tanto.....

il 17/09/2007 alle 14:41

Sì, il riso e il pianto sono manifestazioni adatte a mettere fuori la commozione per quanto si coglie attorno di sofferenza, di indifferenza, di incomprensione, ma anche di consapevolezza del proprio stato.
Nelle tue ultime poesie c’è una vena di profonde riflessioni sulla vita e sui comportamenti umani, un interessante filone che pone cuori e menti a confronto.
Un caro saluto, mati.

il 17/09/2007 alle 15:54

grazie Mati
cerco sempre di variare gli aspetti umani della poesia, in ironia, sentimento e sociale..
lo cerco in parti uguali con l'amore
ma la bilancia spesso tende in alto
e quando si ferma al centro spesso
è starata... al cuore

il 17/09/2007 alle 19:11