In qualche angolo
di una polverosa soffitta
riposa un paio di vecchi scarponi.
Ricordo di cime nevose,
profumo di gelo e di terra;
memoria di pendici erbose,
punteggiate del rosso dei rododendri.
Lo sguardo schivo di un camoscio
o la ritrosa marmotta
affaccendata alla sua tana.
Sento il rumore del vento,
è il rspiro del mondo:
rapisce l'anima
e la conduce su laghi ghiacciati
a valicare i confini del cielo...
del sogno.
A rincorrere nubi
sempre pronte a dissolversi
per non farsi catturare.
E tornare dal volo
con la certezza di avere
qualcuno che attende, che ama...
Nessuno più porterà
quei vecchi scarponi
ma nessuno mai
li butterà.