PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 07/09/2007
Aulente arnese
di cancelleria,

esaedrico strumento,
sottile l'anima tua
gregaria incide.

Non effimere rune sulla sabbia,
non l'eburneo gesso sull'ardesia,
non l'indelebile inchiostro,
non il cicaleccio di una tastiera.

Solo a te affido
i miei pensieri.

Ti affilo e il tuo
graffiare si fa grinta

poi,pian piano
ti addolcisci,riducendoti

e morbida accarezzi
la candida carta
mentre l'impronta mia
riveli.
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Deduco che per te il mezzo è fondamentale...spesso descrivi la tua matita...

se ci penso...

quando usavo una penna per scrivere gli appunti,durante lo studio, cercavo di non perdela almeno fino all'esame...pensavo fosse meglio usare quella per il compito, come se conservasse una certa memoria...

a presto

il 07/09/2007 alle 12:05

oh,non so se sia una forma di feticismo o cos'altro ma di certo quando scrivo devo usare lei,solo lei...ed è buffo che io non abbia mai con me una gomma...
un abbraccio,Chiara

il 07/09/2007 alle 16:32

Io adoro le matite..ne possiedo tantissime..
sono pezzi di me..
bel componimento...
K

il 08/09/2007 alle 14:46

grazie K,passione condivisa dunque:D...
un abbraccione

il 08/09/2007 alle 16:21