PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 05/07/2002
Le gocce scivolano sui vetri della finestra, il vento muove le fronde degl'alberi mentre nuvole di foglie rosse volano in qua e in là.

Le luci della città, che in questo tardo pomeriggio appare più frenetica che mai, arrivano soffuse e distorte dall'acqua.

Ho i libri aperti davanti a me, dovrei studiare, ma non riesco. Latino, inglese, biologia: leggo e rileggo ma riesco solo a rivivere i momenti passati con te.

Essi scorrono limpidi davanti ai miei occhi, ora per ora, minuto per minuto, secondo per secondo. Ogni attimo mi restituisce le stesse emozioni che ha dato un tempo, come fosse la prima volta.

Cerco di distrarmi, ma le guerre di Cesare mi ricordano i nostri litigi, in ogni atomo vedo la materia del nostro Amore.

Ma poi ricordo all'improvviso: è finito. Non riesco ad accettarlo, è troppo difficile per me. Sento nostalgia della tua presenza, con la quale ho dovuto fare i conti tante volte, mi sono scontrato tante volte, ma nella quale mi rifugiavo quando avevo bisogno di protezione, e da cui ricevevo sempre ascolto.

Riguardo alla finestra, essa si sta allontanando come quella foglia, laggiù... tra il vento, la tempesta e i clacson delle auto bloccate nel traffico...

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E' una poesia molto discorsiva/descrittiva. Una confessione/monologo con se stessi, in una cornice sensibile di immagini di contorno. C'è anima. Avrai tempo di perfezionare la sintesi.
Ciao.
max

il 05/07/2002 alle 11:02