Un sonetto davvero carino in ricordo di un campione vittima dell'ipocrisia delle organizzazioni sportive.
Azz.. se mi ricordo quelle fughe in salita! Io non seguo il ciclismo, ma quell'anno che ha vinto giro e tour insieme sono rimasto incollato allo schermo quasi tutto il tempo.
Un salutone.
La poesia è bella, non v'è dubbio. Il mito Pantani starà pedalando nei giardini del paradiso tutto contento dei tuoi versi!