Capitano Achab
perso in quelle onde che crescono
sono maree
liquide di foglie
levigate di smeriglio
ti circondano fluide
rosse di sangue
elidono l'inverso
indugiano tra morbide rune
eccessive
sottili
forgiate dal vento
si concedono al piacere
dondolando sazie
ammorbate di voglia
vezzose e sovrapposte
irriverenti e smaniose
poi mutano in farfalle
indugiano eccessive
e si infrangono
cangianti di piacere
caldo umido
lente e curiose
emozioni di passaggio
cappio e attrito
in quel silenzio
che affoga lento
disarmante come lo scorrere della vita.