PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 22/08/2007



Accompagnati dal rumore di ingranaggi
sfiatati e prossimi al collasso
cigolio di attriti rugginosi
avanzano i treni della stazione di Thule.
Hanno passato frontiere e dogane
a nord come a sud
e trasportato sogni interdetti
amori a scartamento ridotto
gli ultimi stralci di un film passo otto
bagagli in proporzione variabile
biglietti mancanti all’ appello.
Scendono uomini vestiti di fumo
i pugni serrati su parole recise
labbra semi-cancellate corrose
respiri preagonici.
Malfermi percorrono lo spazio
tra binario e binario
spariscono dietro vagoni in disuso
nella cenere scossa …
e nessuno li vede morire
tra i ciuffi del romice nero
e fameliche
processioni d’ insetti sarcofagi.
Un biglietto per Thule
stinto di cifre e cromosomi
giace
dissolvendosi in polvere.


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Non è nata come racconto, mi sembrava piuttosto una sorta di avvio mormorato , prima dello scandire dei versi.
Comunque vedo che è veramente impossibile ottenere da lei un piccolo riconoscimento.
Sa, per gioco, una volta ho inviato una poesia di un indiscusso poeta, senza svelarne l' identità. Lei non può immaginare le stroncature che si prese!
Ma io non demordo. anche perchè c' è un editore che crede in me.
Gliene sottoporrò ancora, non dubiti. Forse prima o poi meriterò un 3.
cordialissimi saluti
cristina

il 23/08/2007 alle 14:19

Perchè, (visto che la base di questa lirica vi attrae così tanto), non gliela riscrivete direttamente"in toto" a vostro uso e consumo e con tutte le virgole e controvirgole che volete, (e col dizionario dei sinonimi e dei contrari sottobraccio) invece di cavillare deliberatamente ed insensatamente su questi versi che state bistrattando attraverso una critica sciocca, appositamente acre e che svaluta la reale essenza del poetare? Potremmo star qui a disquisire per ore ed ore su punteggiature, vocaboli e metriche dei più grandi narratori della letteratura mondiale trovandoci difetti su difetti e senza venirne a capo di qualcosa, ma così facendo ci si incarognisce verso una nobile arte che di tutto necessita fuorchè di "tutor" costruttori di dogmi universali e disfacitori di sentimenti e di anime.
I commenti alla Sgarbi fateli durante qualche galà dei Lyons Club o del Rotary...lì, sareste i benvenuti.

il 23/08/2007 alle 18:18

Signor ostrogoto, avendo commentato la poesia di Cristina Bove, lascerei che sia l'autrice interessata a rispondere; lei, ostrogoto, qui cazzecca come il cavolo a merenda; se poi vuol fare l'avvocato delle cause perse è un'altra storia, ma non s'impicci del commento altrui, faccia il suo, e SOPRATTUTTO, non creda di essere la macchina della verità a cui sottoporre gli altri a suo piacimento: si dà il caso che io e Cristina ci conosciamo già, e dialoghiamo da persone civili e ci scambiamo idee, per cui, ostrogoto, l'invito a fare quanto detto sopra, non ché a farsi i fatti di casa sua.




Scusami Cristina, ma certe ingerenze sono fuori luogo.


Rosanna

il 23/08/2007 alle 21:27

E lei s'impegni a scrivere qualcosa di decente di suo prima di avvelenare e svilire con critiche e rielaborazioni insensate, pretenziose e irreverenti i lavori altrui. A meno che, la signora Bove, non intenda prendere con lei un appuntamento per un consulto-approvazione-benedizione sulle proprie ispirazioni. Cambi pulpito e poi si metta pure a predicare (ma nel deserto).

il 05/09/2007 alle 11:29

La tua poesia è "ruvida".
Mi piace.
Alessia

il 11/09/2007 alle 22:45