PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 02/08/2007
" Bruciami che ti brucio,
guardami che ti guardo
finchè l'Amore si infittisce..."

Ma cosa ho fatto di male,
se dormo ti sogno,
se sono ad occhi aperti ti vedo
davanti a me,
qualsiasi cosa che sto facendo
ti penso,
se penso purtroppo penso solo a te.

Cosa ne faccio di questo Amore
discervellato, bizzarro, stravagante,
strampalato, stranito, sfibbiato
che mi si è attaccato alla pelle
come fosse rogna, come fosse mignatta
che mi succhia tutto il sangue,
addosso mi sembra d'avere l'epilessia,
sudo come bestia che ara,
le gambe non mi tengono neanche più,
la testa gira come una giostra a catenelle,
la bocca arsa senza più saliva,
m'è andata via anche la voglia di mangiare,
sto sempre sopra una nuvoletta
ma è Amore questo?

Non sono più capace di spaniarmi,
ho le mani piene di vischio, resina e pece
più cerco di pulirmi più mi s'attaccano sui peli,
e tiro e tiro fino ad avere le lacrime agli occhi,
ma si può vivere in queste condizioni?

Tutti dicono che è un dolce male
ma la botta che ho preso mi sembra proprio
una malattia inguaribile, un'infezione,
ditemi voi tutti, amici miei, santi del Paradiso
ditemi come posso guarire?
come posso fare per non morire?

- MA VA LA' STUPIDONE
SPOSATI!
STAI A SENTIRE
E' L'UNICA CURA PER RINSAVIRE!.

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A dire il vero, oggi, non pare che la cura del matrimonio dia gli effetti desiderati, eppure è una via a cui tendere col cuore innamorato, ma anche responsabile, senza quello strano pensiero "Mi vesto di sposo/a, brindo all’amore eterno e poi fuggo".
Un caro saluto, mati.

il 03/08/2007 alle 22:32

io consiglio sempre di sposarsi a Istanbul con rito druso. luna di fiele in Provenza con ampia scorta di salvia divinorum al séguito. risultato assicurato.

il 04/08/2007 alle 10:57