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Pubblicata il 01/08/2007
oggi al mare
ho ripreso
un gioco perso
dell'infanzia
sa di concentrazione
meditazione
attenzione
presenza di fatto
del sè,
con conchiglia
raccolta non a caso
mi sono seduta tra i flutti
immersa a metà
tra mare, terra , cielo ,
tranquilla ho stretto
il pugno,non tutto
lasciando uno spazio
e con santa pazienza
l'ho riempito di mare,
e lui entrava,
attraversava,
e pian piano scendeva,
in tutta fretta ritornava là
nel gran bagnato,
il senso è che
non tutto è perduto,
c'è il dolce ricordo,
noi siamo emozione
lasciamola andare
la scia prima o poi
continua e ritorna
sa darsi nuova forma,
ma questo momento
riporta conferma
noi siamo carezza di vento
adesso vaghiamo
poi ci acquietiamo
ci chiama il destino
lontano o vicino,
ma come quest'acqua
che s'alza,discende
scompare,riappare,
ad onda,io penso
al perchè noi siamo
per vivere,amare,donare,
a volte soffrire,
ma grazie alla vita
c'è anche vittoria
non solo sconfitta,
siamo perle in raccolta
qualcuno camminando
in riva al suo mare
forse avrà la fortuna
di poterci incontrare.
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E si gioca di continuo, a chiedersi, a rispondersi, sul vissuto personale e non, ma anche sui passi futuri, così di continuo scorre un mondo variegato di emozioni.
Un caro pensiero, mati.

il 01/08/2007 alle 11:43

e domandarsi perchè e le risposte arrivano sempre,con partecipazione o con rassegnazione scivolano i pensieri ed i fatti,ciao mati grazie sempre del tuo commento,cate

il 01/08/2007 alle 18:53