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Pubblicata il 31/07/2007
Aggiungere sospiri
a volute reticenze,
sostituendo alla realtà,
interminabili
sguardi nel vuoto;

impossibile verificare,
verità d’umano frusciare,
affidate,
al malinconico ripetere
sogni,
senza né spazio né tempo.

Fragile creatura,
cresciuta su di un ramo
dell'albero del divenire,
ingiallendo,
cadrai nell’autunno
dell'universo cielo

ed il bisogno di riascoltare,
sinfonie di primavera,
sarà la condanna,
per aver preferito
alla follia della conoscenza,
il controllo del dolore.
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"per aver preferito
alla follia della conoscenza,
il controllo del dolore"

Sono versi pazzeschi!..
Io rispetto la tua volontà di non mettere titolo alle tue poesie.. ma riordinarle mi sta diventando un po' difficile..!!! ;-)
Bellissima.. ancora una volta.
Un salutone.

il 31/07/2007 alle 23:50

Induci a pensare e a ripensare.
Il controllo del dolore in effetti allontana dalla verità, anche se per certi versi ci dà l’illusione di tenerla sotto controllo.
Bella, però, la condanna che assegni a chi non si lascia andare alla follia della conoscenza.
Un saluto, mati.

il 01/08/2007 alle 12:07