Nera
a vacillare nella bocca dell'inverno
ostentando soli
in un levarsi precario
in mutamento
sul fruscio di gambe nude
un nettare d'attesa
Nera
a screziare il vuoto
pochi sorrisi addosso
cedendo gli occhi
a un lento divenire
arresa al tempo
a sfiorare la mia gola
Nera
poco incline alperdono
arresa all'indulgenza
il battesimo di fronte
a lievitare ombre
in quell'inquietudine di mano
Nera in quell'adagio lento
una serpe al seno
arroventata e senza meta
ad arridere nei versi
Nera
l'amore a saldo
in una congiura del domani
le urla sulle dita
Nera
senza spada e senza scudo
l'anima stretta ai fianchi
a bruciare di dolore
a strapparti il cuore
e divorarlo.
Nera