Effluvi di canicola aspersi nel barlume dell’alba
serpeggiano nel rizoma della terra degli oleandri
già mi seduce l’olfatto nel pasticcio dell’essenza
una trasvolata di commozioni che mi resuscitano
il salice lascia cadere lacrime lanceolate di verde
le crepe dei fusti s’intasano delle resine cremose
il cielo blu spalancato sul confine dell’orizzonte
fin di luglio non ha sponde per calore trattenuto
mi gocciolo sulle labbra la passione che riveste
carlito