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Pubblicata il 20/07/2007
Affrancati da me

dai miei rotti sospiri
dalle improvvise cadute
da questo negletto
abbrutimento

Di te
di quel candido biancore
alla nascita
d’ogni sfiorato senso
ne ho prodotto
il tradimento


Perché soffrire
della mia stessa sofferenza?

Tu devi salvarti

Va, va angelo mio

D’ora in poi risiedi
riflesso nel cristallo
dell’ Altrove

Albeggeremo insieme
un giorno, è una speranza

Intanto va, spiega le ali

la tua Luce
per restare Luce
dall’erebo umano
dovrà dipartire.


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