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Pubblicata il 16/07/2007
Ventisette angeli
orfani di un dio
accecato al ricordo
di passate onnipotenze

migrano
come piccole rondini
sotto la volta di un cielo
che non ha più paradiso

una toga per terra
abbandonata alla fretta
è il sipario abbassato
sullo squallido spettacolo

dell’umana impunità.
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massimo, questo commento mi ha fornito un tassello importante..

grazie, Daniele, per questa Poesia così impegnata che eleva e fa presa su sentimenti di ordine sociale e civile.
ne sentivo il bisogno. un abbraccio , deamor

il 16/07/2007 alle 21:41

grazie massimo e deamor...

per quanto mi riguarda, che qualcuno "usi" parti di una poesia è uno dei migliori apprezzamenti che chi scrive può ricevere. :-)

credo che "usare" sia "continuare, proseguire, concretizzare, evolvere, arricchire" (esagerato, eh?) :-)

il 17/07/2007 alle 11:35

NO!!!!!!!!!!

il 17/07/2007 alle 12:31