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Pubblicata il 08/07/2007
Col dorso a pennello schiaffeggio le tele
e lo strazzo, scendendo rovescio, bacia i colori

Leggere le foglie ostinate d’autunno
lasciano i rami già prima, disfatte dal vento

Cadendo ricoprono il manto di stelle giallastre

La musica lieve s’innalza da terra, fruscii
composti, ricamano il cielo di note scandite

Uno sguardo si posa e s’intreccia sui rami frondosi
del nulla o del poco rimasto a giocare con l’ombra
e col sole, riflesso e rifranto da pudiche gocce

Spicchi di nuvole stanche ritornano ai bocci

Disteso sul letto di foglie osservo l’andare dei raggi
e sogno due labbra serrare ciliegie di un tempo

Create dal filo di seta e girato d’intorno di rosa musetto
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Una sosta per dipingere momenti di colori perduti nel tempo e ritrovarli con la viva forza del desiderio e del ricordo dai sapori ciliegini.
Un saluto, mati.

il 08/07/2007 alle 22:32

una sosta per sognare e ricordare
i ciliegi di un tempo
quando aspettavi che ti cadessero in bocca
e un filo di seta avvolgeva il musetto...
a forma di cerasella..

il 09/07/2007 alle 00:18

"Spicchi di nuvole stanche ritornano ai bocci

Disteso sul letto di foglie osservo l’andare dei raggi
e sogno due labbra serrare ciliegie di un tempo"


..."Era il tempo delle more..." cantava un tuo corregionale... (o nelle More...),

invece tu mi hai fatto tornare al tempo delle ciliegie...

(ne avevo, intorno casa mia giù, buonissime, e ricordo la pioggia di petali di fiori di ciliegio... ecco mi è venuta nostalgia! - e anche l'acquolina in bocca, erano quelle che si conservano nel liquore)

ma torniamo al tuo quadro... e ammiriamo.

Ciao

Ros

il 09/07/2007 alle 01:00

ricordi quando con lo spago o col filo da cucire
ci si faceva il muso a ciliegia?
..ecco..
l'ultima frase è riferita a questa

il 09/07/2007 alle 12:34

No, quello non lo facevo, soltanto me le mettevo per orecchini...

il 13/07/2007 alle 13:01