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Pubblicata il 30/06/2007
(PER GIOVANNI PAOLO II)

A così tanto amore che riaffiora
Per ora sei rapito da cieli sinistri
Per questo ti nutri d'aria e pianisti
Si contaminano di tutto il tuo cuore
Per ora sei solamente tu...
Perché oggi piango nel semiasse
Di una luna incinta di tutta la fede
Di una duna trafitta del suo deserto
E una mano si poggia alla fronte
Il mare non sembra sì distante...
Amore che partorivi a conati
Occhi di bimbo, animi ammaliati
Polonia arsura di gesti blasfemi
Infami si disperdevano nelle piazze
Polonio misura di feste e morte
Ma tutto non era come quella luce
Ora nessun dolore al cuore ti conduce
Perché oggi sei vivo in quell'asse
Su cui ruota la mia luna di fede
Sazia questa sete con affanni odiati
Una corsa sfrenata di due proiettili
E tutto sembra scemar di consenso
Come un figlio atipico e denso
Anche a lui era la tua preghiera
Era pure per lui questo tuo appartenere
Era per lui questo volo di potere
Che regalasti alla sua anima.
Si contempla un inganno ancora
Santo ora che mi trafiggi le palpebre
Mi sfinivi di tutta la tua eternità
Ne godevi con dogmi di voracità
Perché ora appartieni ad arcobaleni
Ancora non visti sopra quei monti
Dove candido sei pura neve
Nel terso che s'espande immenso
Nella condensa ora è assenza...
Basta levare gli occhi.
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Una grande lirica per un Grande Papa che rimane nel cuore di tutti noi. E da anni che ti leggo e la stima per la tua giovane penna aumenta.
Un abbracccio e buon week
Cesare

il 30/06/2007 alle 20:56