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Pubblicata il 27/06/2002
Giglio:

Stupido, stupido uomo,
la notte nulla sarà
in confronto al tuo oblio.

Segue le voci!
Ama il crepuscolo!
Dimentica la dama
e con tale facilità!

Stupido, stupido uomo,
perduto in un mondo
che non sa controllare
e neppure se stesso
sa controllare!

Già irretito da una voce,
tanti buoni propositi
ed io sono tornato sui miei passi
mentre lui ascolta
la voce dell’amnesia.

Corriamo ora,
hai poco tempo,
Ermione continua a filare
ed attende il tuo arrivo.

Stupido, stupido uomo,
dico, davvero strani siete voi,
rischiate tutto
perdete tutto.

Ma ora vedo...laggiù tra gli alberi.
Chi é colei?
la vedi? chi é?
la dama dalla veste
del colore di una pesca d’estate,
una dama tra gli arbusti,
la vedi tu?

Incede con eleganza
ma il suo passo é incerto,
cerca qualcuno,
forse possiamo aiutarla
dal momento che tu,
stupido uomo,
non necessiti più
del nostro aiuto.

Che creatura incantevole,
ha le sembianze di Aurora,
quando correva tra le fronde
ad annunciare un nuovo giorno.

Quanto ci manca,
l’ho vista, sai,
una volta soltanto,
mentre indorava
le cime degli alberi,
ed il resto,
come sai,
é stato crepuscolo.

Oro autunnale
porta tra i capelli
ed una grazia che direi umana,
due chiari zaffiri
sono i suoi occhi,
proprio non la vedi?
proprio credi di non conoscerla?
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