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Pubblicata il 23/06/2007
In quel vezzo di pioggia
appoggiata alla luna
in un declivio dell'anima

indugia donna
morbida negli occhi
a screpolare sogni

in una torsione dolce di saggezza
incidi umidi accordi
vizi e virtù

ascolta la voce d'albero
in quest'estate che trema letargica
il silenzio passeggero dei sensi
le stagioni del martirio

e raccogli i capelli
le tue gambe leziose
la tua lingua di carne

rassegnati all'onda
ammaina le corde all'altezza del cuore

e dimentica quell'uomo
andato nel vento

in quel peggio che osavi chiamare amore.
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sublime e delicata come sempre....perfetta

il 23/06/2007 alle 23:29