PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/06/2007
Uno squarcio di riverbero azzurro
profondo, lama di luce che sbriciola le acque
strette tra le palme dei mattoni rossi,
cantano la tragedia del ‘908. Forte sussurro,
boato disumano di mostri gentili, gorgoni
Tradita dal fremere dell’onde terrestri
la città dei bronzi calcidesi. Morta e risorta
adesso sorride la villa e s’incanta a guardare
davanti dove il mare bacia le terre attigue
e le divide e le ama per l’insita bellezza
Dono della natura, dall’uomo trafitta
ma non sconfitta né schiava di padroni
e il mio sguardo penetra quel verde iride,
riposa nei vapori profumati delle rose
compagne delicate di giardini in fiore

Proprio lì dove schiocca il mare tra le sponde

Proprio lì dove il paesaggio schiude alle fate
agli artisti, ai sogni mai finiti di sperare…s’apre
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Solo chi , come noi, abita in questo luogo può capire veramente cosa si sente a stare il mezzo allo stretto abbracciati dalle 2 sponde ti terra..è una sensazione divina..si sente la presenza divina..
Hai reso a parole questa bellezza...
grazie Pirro..
ciao
klavier

il 12/06/2007 alle 09:23

pasavo di qui...

:-))

il 12/06/2007 alle 14:25

Ho goduto di quel bel paesaggio che descrivi e ne riconosco tutta la bellezza.
Prima o poi verrò a cogliere lì i fiori della speranza, ne vorrò fare un mazzo enorme.
Tu intanto innaffia quel verde di poesia, grazie, mati.

il 13/06/2007 alle 17:37

Klavier nn mi dire che sei reggino\a anche tu

chi non conosce questi posti nn sa cosa si perde...
ciao grazie

il 13/06/2007 alle 17:57

e dove andavi?

il 13/06/2007 alle 17:57

voglio vedere quando ne godrai insieme a noi..
ti\vi aspettiamo

il 13/06/2007 alle 17:58