Era notte,
se la luce cala inevitabilmente il buio soccombe;
erano ore indigeste anche per i più forti,
capimmo che eravamo una squadra;
luci, suoni e tamburi scandivano ritmi quieti.
Nessuno trovò il coraggio di dissentire,
il fumo era denso;
le lacustri acque più calme,
il passo felino di chi incespica nel vuoto;
il fermo attimo e la partenza.
Pellegrinaggi e divieti di sosta,
candele fruttate ofuscavano la vista;
calma solo apparente,
inquietudine anomala si faceva strada,
dalla mente ai piedi,
in un vortice.