PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 02/06/2007

Il tuo inedito
fu il piccone
che infranse
le mie muraglie.

Mi rivelasti l’arcano luogo
dove, non viste, sorgono colline
e s’inargenta, fragrante,
il rosmarino.

Paradiseo,
mi prestasti le tue ali
per il volo.

Pane per la mia fame
fu la tua poesia.
Alla mia sete
offristi acqua lustrale
dove, nascenti,
s’immergono i mattini.

Ma ora, perché non scrivi più?
Perchè non canti, poeta?

Gladio di sole
il tuo verso potente
può sciogliere la nebbia nelle valli,
ridisegnare il tratto del castelli.

Ti prego, scrivi ancora!
Perché l’urlo che al vento sottraesti
è rimasto imprigionato nella gola.

Pur se il tuo canto
non muta le stagioni
e non irriga i campi
minati dalla tisi,
tu, ugualmente, scrivi!

Dirigi dalle pagine
le voci di tutti i poeti
e il canto si tramuti in uragano,
che scuota le coscienze dal torpore,

si faccia tromba apocalittica
il tuo verso,
nerbo che segni con lividi la carne:

la poesia, si sa,
quando non urla,

MUORE !
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vero anna per ciò che è coscienza la poesia se non urla muore, solo il sussurro tieniamo per l'intima essenza,e speriamo di seguire ancora il canto sopraffino del poeta del rosmarino,bravissima,un salutone ariele

il 02/06/2007 alle 22:41

ti ringrazio cara ariele ,

deamor

il 03/06/2007 alle 07:37

La più bella che ho letto oggi anche se non ho afferrato l'autore (forse Marin?) al quale ti riferisci
Complimenti e ciao
Cesare

il 03/06/2007 alle 11:40

non è dedicata a Biagio Marin, solo perchè fa rima con rosmarino....il suo nome non può essere rivelato, è un segreto....

il 03/06/2007 alle 20:26

la poesia intitolata Al POETA DEI FIORI DI CACTUS
che è passata inosservata e subito archiviata è dedicata invece a Cesar Vallejo
leggila, per favore!!!!!!!!!!!!!!!!
deamor

il 03/06/2007 alle 20:28

ahiiiaaaaa... ma sei brutta come quello che scrivi??'

il 04/06/2007 alle 17:30